La tradizione folkloristica di Avola si è andata perdendo lungo i secoli, particolarmente dopo la ricostruzione del nuovo sito nel 1693. Molte erano le feste popolari importanti e impregnate di spiritualità, di allegoria e legate ad eventi storici che avevano coinvolto la città, vedi la festa S. Corrado Gonfalonieri raccontata dal Pirri, la festa di S. Biagio vesc., S. Giacomo, S. Anna e Giocchino, S. Giuseppe, la Madonna dell’Itria, ecc. Molte erano le confraternite che sostenevano e si impegnavano al realizzo delle feste sopraccitate. Oggi la festa più importante è la Pasqua. La festa inizia con “Le sette parole” prima della morte, pronunciate sul sagrato della Chiesa Madre da un’effige del Cristo Crocifisso. Successivamente, l’effige del Cristo, snodabile, viene deposta in un lenzuolo bianco e condotto in processione sino alla Chiesa di S. Antonio Abate. Qui viene adagiato dentro la “vara” (bara) di vetro e viene ricoperto di petali di rosa. Inizia la Via Crucis con cinque statue raffiguranti i misteri dolorosi del Cristo e una statua della Vergine Addolorata, segue la processione la “vara” con baldacchino, che percorre le arterie principali del centro storico. La mattina della domenica di Pasqua si festeggia “A Paci”: la statua del Cristo Risorto portata a spalla dalla Chiesa di S. Giovanni B. va incontro alla statua della Vergine che proviene a sua volta dalla Ciesa di S. Antonio di Padova, avvolta nel manto nero del lutto. Arrivati in piazza Umberto I, la statua della Vergine, manovrata dall’interno, apre le braccia gettando il manto nero e lasciando volare delle colombe bianche, quindi viene portata di corsa verso la statua del Cristo Risorto, che incontra al centro della piazza, e benedicendolo lo abbraccia per tre volte. La seconda domenica di Maggio si festeggia S. Sebastiano con i “Nuri”, ovvero fedeli che, facendo promessa per una grazia, percorrono la strada SS. 115 dall’edicola votiva dedicata al Santo, in contrada Gallina, fino alla Chiesa Madre, scalzi, vestiti di bianco con una fascia rossa, invocando ad alta voce e lodando le meraviglie compiute dal Santo. La sera il baldacchino con la statua del Santo viene portato in processione per le vie della città. L’ultima domenica di luglio si festeggia S. Venera, patrona di Avola Festa preparata da un triduo che culmina nella processione della Statua della Santa per le vie della città. San. Giuseppe è una festa rionale o di quartiere, cioè ogni quartiere prepara dei grandi mucchi di legna che vengono bruciati la sera del 19 marzo con un grande falò. Il più famoso di questi falò, che ha mantenuto la tradizione ininterrottamente, è quello del quartiere dei Cappuccini. Degno di nota anche il Carnevale, festa pagana che finisce il martedì prima del mercoledì delle Ceneri, per tre giorni sfilano carri allegorici in cartapesta e carri addobbati con fiori e gruppi mascherati. La festa si conclude con il falò del carro rappresentante Re Carnevale.
Fonte: da Avola Stradario (Giuseppe Giallongo Cravè)
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